Il primo viaggio che ho fatto all'estero, se si esclude la vicina San Marino, è stato nel lontano 1996 a Lloret de Mar per giocare un torneo internazionale giovanile con la mia squadra di allora, la Sammartinese.
Ho tanti bei ricordi di quel viaggio: il primo fatto da solo senza i miei genitori, poi la finale vinta contro un'altra squadra italiana, la visita di Barcellona (incluso il Camp Nou con museo annesso) e l'andata della semifinale della Coppa dei Campioni in cui la Juventus giocò con il Nantes (e vinta 2-0 con goal Vialli e Jugovic).
Fra i tanti negozietti nei pressi dell'hotel che vendevano maglie tarocche io comprai la seconda maglia del Liverpool di quella stagione: la maglia era a maniche corte, scacchi bianchi e verdi, lo sponsor Carlsberg e con il colletto alla coreana, tutta rigorosamente serigrafata, anche se il tessuto era molto lavorato. Fra i miei amici invece spopolava la seconda maglia dell'Arsenal o quelle del Barcellona.
Questa maglia fa parte di quella serie che dal lontano 2003 non riesco più a trovare e che ispira il titolo di questo blog.
Ho tanti bei ricordi di quel viaggio: il primo fatto da solo senza i miei genitori, poi la finale vinta contro un'altra squadra italiana, la visita di Barcellona (incluso il Camp Nou con museo annesso) e l'andata della semifinale della Coppa dei Campioni in cui la Juventus giocò con il Nantes (e vinta 2-0 con goal Vialli e Jugovic).
Fra i tanti negozietti nei pressi dell'hotel che vendevano maglie tarocche io comprai la seconda maglia del Liverpool di quella stagione: la maglia era a maniche corte, scacchi bianchi e verdi, lo sponsor Carlsberg e con il colletto alla coreana, tutta rigorosamente serigrafata, anche se il tessuto era molto lavorato. Fra i miei amici invece spopolava la seconda maglia dell'Arsenal o quelle del Barcellona.
Questa maglia fa parte di quella serie che dal lontano 2003 non riesco più a trovare e che ispira il titolo di questo blog.
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