mercoledì 25 maggio 2016

Juventus - Maglia Home - #6 Paulo Sousa

Durante la rinomata sagra del tartufo di Dovadola, nel lontano novembre 1995, ho rotto le scatole a non finire a mia mamma affinchè mi comprasse la maglia (rigorosamente tarocca) numero 6 di Paulo Sousa. Infatti all'epoca giocavo come difensore centrale (e capitano) della mia squadra ed avevo sempre il numero 6 (storicamente il numero destinato al ruolo di libero in Italia a differenza di Sousa che faceva il centrocampista centrale assieme a Deschamps).


Adoravo quella maglia (parlo al passato perchè non la trovo più) e, per dimostrare a mia moglie che non me la sono inventata, ho una foto che ne prova in parte l'esistenza...
Si lo so, la foto è agghiacciante: risale al torneo di Lloret De Mar del 1996, ho tagliato il mio amico Fabio "Locos" Gentilini perchè non so se abbia piacere di finire in questo blog (stendiamo un velo pietoso su taglio di capelli, marsupio ed espressione), ma si può intravedere la "O" della scritta Sony.
Sullo sfondo uno dei campi
da gioco del torneo, che al
 confronto il Pianta Stadium
è il Meazza...

Penso che fosse 100% acrilico, con l'ovvia assenza dello sponsor tecnico Kappa e dello stemma societario nello scollo a "V". Stampate, oltre allo sponsor e alla personalizzazione nella schiena, anche i contrassegni del double nazionale della stagione precedente, ovvero la coccarda tricolore della Coppa Italia e lo Scudetto (il 23°) sotto alle due stelle a simboleggiare il raggiungimento dei 20 scudetti.

Inizialmente lo sponsor era uno dei prodotti di punta dell'azienda giapponese, ovvero MiniDisc, per poi lasciare spazio alla scritta Sony nella seconda parte della stagione.

In quella stagione la Juve arrivò seconda in campionato ma vinse la Champions League nella storica finale di Roma. Arrivò in finale anche grazie ad un goal di Paulo Sousa nella sconfitta di Nantes.

Novità della stagione 1995/1996 fu l'adozione della numerazione fissa e della personalizzazione dei cognomi che diventavano quindi prestabiliti per l'intera annata. In Champions League l'UEFA impose invece la numerazione fissa unicamente per la finale; ciò portò a una discriminante per quanto concerne la seconda divisa giallo-blù: mentre nelle mute approntate per le competizioni nazionali i cognomi ed i numeri erano in bianco, alle uniformi utilizzate a Roma contro l'Ajax venne applicata una banda bianca riportante al suo interno, in nero, i cognomi dei calciatori.


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